Siamo arrivati. Ci siamo acclimatati.

Possiamo dire che sin da ora, probabilmente unici esseri marziani viventi, siamo in grado di comunicare con il nostro amato pianeta Terra.

Siamo in tanti qui sul pianeta rosso e siamo ospiti in un luogo inospitale. 

Io, Eugenio, sono l'unico terrestre senza  specifiche mansioni scientifiche.

Sono un lettore. Cosa strana su Marte. Cosa strana anche sulla Terra.

Ho un compito inconsueto che mi rende speciale tra i colleghi.

Dietro le imponenti e fondamentali prove di scienza che ci hanno condotto così lontano da casa nostra vi sono caparbietà e determinazione unite a quel qualcosa che noi italiani abbiamo da vendere: la facilità e la spontaneità ad essere............capaci.

Concretizziamo la maggior parte di quanto la nostra immaginazione ci dona e questa nostra disinvoltura  crea qualche problema di autostima a molti concittadini del pianeta Terra.

Ora siamo per primi su Marte.

Come una legione con stendardi ed aquile conquistiamo un territorio fuori luogo.

Non sarà di nostra esclusiva proprietà per statuto ma, per primi lo osserviamo dal di sopra. Lo calpestiamo  con l'obbligo morale di valutarne una prima chiave di comprensione.

Siamo ricercatori, scienziati di ogni ramo e siamo in tanti davvero.

Nessuno dubita delle nostre capacità. 

Io recensirò letture da Marte. Non letture marziane, almeno sino a quando non troverò una libreria di omini rossi e scribacchini come noi.

Scriverò di volumi che mi verranno inviati  da Terra. Un apparecchio incantevole, e di progettazione e costruzione italiana, avrà il piacevole compito di ricevere i file da laggiù e di ricompormeli qui con le sembianze cartacee terrestri.

Proprio uguali. Consistenza della carta, colori, copertina, eventuali fotografie, casa editrice e codici.

Io ne scriverò dopo una valutazione marziana. Relativismo librario!

Sarò scienziato  tra gli scienziati.